Si è tenuta lunedì 10 ottobre, nella Sala Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la conferenza dal titolo “Il Consiglio Artico e la Prospettiva italiana – Il ventesimo anniversario della Dichiarazione di Ottawa” che ha istituito il Consiglio Artico. Organizzata dal Ministero degli Affari Esteri con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto Affari Internazionali e dalla Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, la Conferenza ha voluto fare il punto sul percorso che in questi 20 anni l’idea di un organismo che promovesse le questioni e problematiche artiche ha fatto, e sui risultati raggiunti in ambito politico, scientifico e di sviluppo economico. Dopo un saluto ai partecipanti del Segretario Generale del MAECI, Elisabetta Belloni, ha preso la parola il Sottosegretario Benedetto Della Vedova, che ha presentato i tre panel su cui era articolata la conferenza:
- Governance and Geostrategic Priorities in the Arctic, moderata dall’On.le Franco Frattini, Presidente SIOI;
- Science and Protection of the Arctic Environment moderata dal Dott. Enrico Brugnoli, Direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR;
- Economic Dimension and Innovation in the Management of the Arctic and its Resources moderata dal Dott. Giampiero Gramaglia dell’Istituto Affari Internazionali (IAI).
Il giorno successivo, 11 ottobre, i lavori sono proseguiti con il convegno di presentazione dei risultati finali del Progetto Premiale Arca (ARctic: present Climatic change and pAst estreme events) finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) che ha visto coinvolti, oltre al Consiglio Nazionale delle Ricerche in qualità di coordinatore, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’Artico si sta riscaldando più rapidamente di qualsiasi altro luogo sulla Terra, e questo si traduce in un altrettanto rapido cambiamento ambientale. Negli ultimi anni in particolare appare evidente un’accelerazione dei cambiamenti, al punto che la possibilità che si ripetano eventi estremi non è più un’ipotesi remota. Il progetto, concepito con lo scopo di comprendere meglio i meccanismi che regolano la fusione della calotta polare artica e il flusso di acqua di fusione glaciale negli oceani quali importanti fattori in grado di influenzare i cambiamenti climatici, ha dato risultati importanti per la piena comprensione del sistema climatico e delle forzanti che lo guidano, comprensione che è condizione essenziale per poter prevedere realistici scenari a breve-medio termine.
La Conferenza ha permesso di mettere in evidenza alcuni dei principali risultati raggiunti e inquadrare le attività nell’ambito del contesto e delle prospettive di ricerca Europee e internazionali. In particolare l’intervento dell’Ambasciatore Brzezinski ha permesso di raccogliere informazioni sui risultati raggiunti e le priorità definite durante l‘Arctic Ministerial Conference Organizzata dalla presidenza Americana del Consiglio Artico a Washington lo scorso 28 settembre alla quale ha partecipato una delegazione italiana composta dall’On.le Stefania Giannini, Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, dal Prof. Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR e dal Dott. Enrico Brugnoli, Direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR . Il dibattito finale ha consentito di discutere le prospettive di una continuazione della collaborazione e delle comuni attività di ricerca anche dopo la conclusione del progetto ARCA.