Il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, coordinatore scientifico del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) ricorda oggi il 25° anniversario del Protocollo per la Protezione dell’Ambiente Antartico siglato a Madrid nel 1991 dai Paesi aderenti al Trattato Antartico, tra cui l’Italia.
Il protocollo riafferma il valore unico dell’Antartide come riserva naturale dedicata alla pace e alla ricerca e sancisce l’impegno dei Paesi aderenti a proteggerne l’ambiente e l’ecosistema, ineguagliabili per importanza scientifica, fascino e vulnerabilità. I Paesi firmatari del Protocollo si impegnano a che tutte le attività condotte in Antartide siano pianificate e condotte in modo da eliminare o minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente e sugli ecosistemi e siano finalizzate alla ricerca e alla conoscenza, per il bene dell’umanità. I Paesi firmatari si impegnano inoltre a non sfruttare le risorse minerarie, riconoscendo che tali attività avrebbero sul continente un impatto devastante irreversibile.
Nei 25 anni trascorsi dalla sottoscrizione del Protocollo, i rapidi cambiamenti globali hanno dimostrato la lungimiranza di coloro che per primi riconobbero l’esigenza di misure specifiche di protezione per l’intero ambiente Antartico, incluse le aree marine circostanti, e la necessità che le misure di protezione, basate su conoscenze scientifiche, fossero condivise e rispettate da tutti i Paesi che svolgono attività in Antartide.
A 25 anni dalla firma del Protocollo di Madrid l’Antartide è il continente più rispettato e protetto.
Tuttavia, in occasione di questo importante anniversario, i Paesi del Trattato Antartico, riuniti a Santiago del Cile, hanno rinnovato il loro impegno a intensificare ulteriormente gli sforzi per preservare e proteggere l’ambiente Antartico terrestre e marino e hanno voluto ribadire la totale interdizione allo sfruttamento minerario.
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