Il Gruppo di Lavoro (GdL) “Biodiversità” del CNR è nato in seguito ad un’idea discussa durante il workshop organizzato online sulle attività del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente (DSSTTA) del CNR a marzo 2021 ed istituito poi formalmente il 22 maggio 2021. Il GdL “Biodiversità” costituisce una rete di valorizzazione della ricerca italiana sulla biodiversità ed è composto da quindici ricercatrici e ricercatori di diversi istituti del CNR e da componenti dello staff DSSTTA.

Perché un network dedicato alla Biodiversità?

La diversità biologica o biodiversità rappresenta la varietà di organismi viventi nelle loro diverse forme e funzioni nei rispettivi ecosistemi. Comprende l’intera variabilità biologica di geni, specie, nicchie ecologiche, popolazioni, comunità ed ecosistemi, considerando tutti gli organismi viventi. Le specie attualmente note e descritte sono poco meno di 2 milioni, mentre il numero di quelle stimate e ancora sconosciute oscilla da 5 a più di 100 milioni.

Gli effetti negativi dell’Antropocene sulla biodiversità, soprattutto con la “grande accelerazione” degli ultimi 70 anni e la distruzione di habitat che la accompagna, sono evidenti, con estinzioni locali e globali. Di contro, il mantenimento di ecosistemi sani è essenziale per garantire una convivenza tra uomo e natura sostenibile sul lungo termine e resiliente ai cambiamenti climatici in atto. Tra i molti servizi ecosistemici indispensabili per l’uomo vi è, infatti, anche la mitigazione degli effetti estremi dovuti al riscaldamento globale. Con il lancio dello European Green Deal, anche la Comunità Europea ha finalmente compreso il ruolo fondamentale dell’ambiente intorno a noi e ha posto la biodiversità al centro delle azioni di recupero dell’economia a seguito della pandemia di Covid-19. Oggi la biodiversità non è dunque solo un argomento di ricerca scientifica, ma una delle principali tematiche di dibattito nel mondo politico ed economico.

Trattandosi di una tematica intrinsecamente multidisciplinare, l’attività di ricerca sulla biodiversità al CNR è tanto cospicua, in termini di produzione scientifica e numero di ricercatori coinvolti, quanto frammentata tra istituti e sedi diverse di uno stesso istituto, distribuiti sul territorio italiano.

La finalità ultima del GdL “Biodiversità”  è quella di stimolare e favorire sinergie tra le molteplici attività del CNR relative alla biodiversità, con lo scopo di:

  • Contrastare la frammentazione della ricerca in tema biodiversità al CNR e fare massa critica
  • Dare visibilità alle attività dei ricercatori del CNR impegnati nello studio della biodiversità
  • Migliorare il modo in cui si studia la biodiversità
  • Riconoscere il valore intrinseco della biodiversità e supportare una visione olistica degli ecosistemi
  • Enfatizzare l’importanza  della biodiversità come fonte di beni, risorse e servizi nell’attuale contesto dei  cambiamenti globali
  • Favorire pratiche virtuose per la conservazione della biodiversità, basate su evidenze scientifiche
  • Creare un punto di riferimento per le istituzioni pubbliche e private di livello nazionale che abbiano necessità di affrontare il tema della biodiversità nel corso del loro operato
  • Avviare una strategia di comunicazione verso la società che sensibilizzi sul tema dei consumi alimentari, della logica estrattiva di risorse e della distruzione di habitat al fine di contrastare la perdita della  biodiversità

Contatti

Per informazioni o proposte puoi scriverci all’indirizzo e-mail biodiversity@cnr.it

Provvedimento di Costituzione del GdL “Biodiversità” 5/21-4/23 (prot. AMMCNT 0037968_2021)

Provvedimento di Rinnovo del GdL “Biodiversità” 5/23-4/25 (prot. AMMCNT 112405_2023)

In evidenza

SIMPOSIO CNR Cambiamento della biodiversità nell’Antropocene (10-11 Aprile 2024 – Fano Marine Center): visita la sezione “Iniziative & Prodotti” e la pagina dedicata

  • Censire e armonizzare le attività di ricerca relative alle analisi della biodiversità svolte presso gli Istituti afferenti al Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente
  • Coinvolgere la comunità scientifica impegnata nella ricerca sulla biodiversità, per la creazione di un network multidisciplinare
  • Organizzare e proporre tematiche di ricerca comuni sulla biodiversità
  • Organizzare incontri scientifici e attività di formazione e comunicazione, promuovendo i valori ecologici e culturali associati alla biodiversità
  • Identificare e comunicare possibili opportunità e bandi di progetto in ambito nazionale e internazionale e supportare la comunità di ricerca sulla biodiversità al CNR nella partecipazione a tali bandi

Collaboratori:

Francesco Falcieri (CNR-ISMAR)

Infrastrutture di ricerca

ESFRI Landmark/Environment a coordinamento CNR

ICOS – Integrated Carbon Observation System

ICOS è una infrastruttura di ricerca europea dedicata al monitoraggio e allo studio del ciclo del carbonio ed altri gas serra attraverso un network di stazioni di misura che forniscono dati in continuo e di alta qualità. Queste informazioni sono utilizzate dagli scienziati e dai decisori politici per prevedere e mitigare i cambiamenti climatici.

L’infrastruttura consiste in:

La partecipazione italiana in ICOS è sostenuta e promossa da una Joint Research Unit (JRU) composta da 15 istituzioni tra centri di ricerca e università, coordinata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. In particolare, ICOS Italia, partecipa con 17 stazioni di osservazione e rilevamento dati, di cui 3 per l’atmosfera, 10 per gli ecosistemi e 4 per gli oceani. Si tratta di una partecipazione di primo piano nella rete europea, che è evidenziata anche dalla guida italiana dell’Ecosystem Thematic Centre (coordinato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e dall’Università della Tuscia), il centro verso cui confluiscono tutti i dati dei siti ecosistemici della rete ICOS Europea e che è responsabile del processamento e del controllo qualità dei dati, degli sviluppi metodologici, della formazione e del coordinamento della rete.

Carlo Calfapietra – IRET, Coordinatore JRU e Focal Point per l’Italia, carlo.calfapietra@cnr.it

LifeWatch ERIC – e-Science Infrastructure for Biodiversity and Ecosystem research

LifeWatch è una infrastruttura di ricerca europea dedicata allo studio della biodiversità e di funzioni e servizi degli ecosistemi, al fine di sostenere la società civile ad affrontare le principali sfide planetarie. LifeWatch è una infrastruttura di eScience, che offre ai ricercatori laboratori virtuali in cui realizzare esperimenti e progetti di ricerca utilizzando risorse di dati, strumenti e servizi disponibili come tecnologie digitali.

L’infrastruttura è formata da/consiste in:

La partecipazione italiana in LifeWatch è sostenuta e promossa da una Joint Research Unit (JRU) composta da 35 istituzioni tra centri di ricerca e università, coordinata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. In particolare, LifeWatch Italia, con il suo ampio e qualificato partenariato e con la realizzazione e messa in opera di un’infrastruttura digitale per l’organizzazione, la gestione, l’analisi e la modellizzazione dei dati su biodiversità ed ecosistemi, contribuisce ad un coordinamento della ricerca nazionale e ad un rafforzamento della competitività a livello internazionale della comunità scientifica italiana su temi di alta rilevanza scientifica e socio-economica.

Antonello Provenzale – IGG, Coordinatore JRU, antonello.provenzale@cnr.it

Contatto GdL Biodiversità: Ilaria Rosati – IRET, ilaria.rosati@cnr.it

ESFRI Projects/Environment a coordinamento CNR

DANUBIUS-RI – International Centre for Advanced Studies on River-Sea Systems

DANUBIUS-RI è un’infrastruttura di ricerca pan-europea distribuita, inserita dal 2016 nella Roadmap dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI). L’infrastruttura DANUBIUS-RI avrà come scopo principale quello di sostenere la ricerca interdisciplinare sui grandi sistemi fiume-delta-mare (River-Sea systems), sulla base delle eccellenze europee esistenti.

L’infrastruttura è consiste in:

  • 1 Hub in Romania che fornirà leadership e governance, attività di coordinamento e standardizzazione, comunicazione con altre infrastrutture di ricerca  e i principali stakeholder, e capacità scientifiche, educative e analitiche chiave;
  • 4 nodi tematici (Observation, Analysis, Modelling, Impact) che si occuperanno di coordinare la fornitura di servizi specifici;
  • 12 Supersites,  test beds per le attività di ricerca e laboratori naturali per testare nuove tecnologie non solo ambientali ma anche in connessione con i possibili impatti per la popolazione e il patrimonio culturale;
  • 1 Technological Transfer Office per l’interazione con le aziende;
  • 1 e-Learning Office per le attività di formazione;
  • 1 Data Centre, unico punto di accesso per tutti i servizi, compresi i servizi distribuiti.

La partecipazione italiana in DANUBIUS-RI è coordinata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) e coinvolge anche il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia (CORILA) e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS). La costituzione della JRU DANUBIUS-Italia è in fase di realizzazione, attualmente è operativa la  Commissione CNR per il coordinamento della partecipazione italiana all’infrastruttura di ricerca.

Georg Umgiesser – ISMAR, Coordinatore Nazionale DANUBIUS-RI, vice-Presidente della Commissione CNR DANUBIUS-Italia, georg.umgiesser@ismar.cnr.it

Francesca De Pascalis – ISMAR, Rappresentante italiana BGR DANUBIUS-RI, componente della Commissione CNR DANUBIUS-Italia, francesca.depascalis@ismar.cnr.it

Debora Bellafiore – ISMAR, componente Commissione CNR DANUBIUS-Italia debora.bellafiore@ismar.cnr.it

DiSSCo – Distributed System of Scientific Collections

DiSSCo è una infrastruttura di ricerca europea che mira a creare un portale unico di accesso alle risorse digitali che ruotano intorno alle collezioni di scienze naturali, anche in termini di cura, politiche e pratiche volte ad assicurare che tutti i dati siano disponibili secondo i principi FAIR (Findability, Accessibility, Interoperability, Reusability). Il focus di DiSSCo è la trasformazione del campione fisico della collezione in una sua rappresentazione virtuale.

DiSSCo rappresenta il più grande accordo formale tra musei di storia naturale, giardini botanici, università, istituzioni di ricerca sulla biodiversità che conservano e curano collezioni.

Per la costruzione di DiSSCo istituzioni partner hanno sviluppato i seguenti progetti mirati:

  • ICEDIG (2018-2020). È stato il primo passo ufficiale verso DiSSCo per perfezionare alcuni elementi dell’infrastruttura di ricerca e affrontare gli aspetti tecnici, finanziari, politici e di governance.
  • DiSSCo Prepare (2020-2022). Fase preparatoria avviata nel 2020 per la costruzione dell’infrastruttura.
  • SYNTHESYS+ (2019-2021) Quarta edizione del progetto Synthesys. Prevede due opzioni: Virtual Access (VA) per proporre la digitalizzazione di collezioni e Transnational Access (TA) per condurre progetti di brevi visite presso istituzioni europee.
  • MOBILISE (2018-2023) COST Action che supporta lo scambio di esperienze e competenze, Training Schools e Short-Term Scientific Missions (STSM).
  • ENVRI-FAIR Environmental Research Infrastructures (2019-2013) Ha l’obiettivo di riunire le Infrastrutture di Ricerca Ambientale e del Sistema Terra per cercare sinergie. Si collegherà a EOSC (European Open Science Cloud).

La comunità scientifica italiana è rappresentata da: CNR, Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze (rappresentante del consorzio italiano di supporto a DiSSCo = NTF) e varie organizzazioni scientifiche (Associazione Nazionale Musei Scientifici, Accademia delle Scienze, Accademia Nazionale di Entomologia, Società italiana di Biogeografia, Società italiana di Paleontologia, Società Geologica Italiana, Società Botanica Italiana).

Per coordinare in modo collaborativo le attività previste per DiSSCo, la comunità scientifica CNR sta cooperando all’infrastruttura del Dipartimento di Scienze bio-agroalimentari (DISBA) Bio-Memory, finalizzata alla creazione di una rete nazionale di biobanche microbiche, vegetali e animali.

Francesca Maggiore – ISMAR, Rappresentante CNR, francesca.maggiore@ismar.cnr.it

Contatto GdL Biodiversità: Fabio Cianferoni – IRET, fabio.cianferoni@cnr.it

eLTER RI – Integrated European Long-Term Ecosystem, Critical Zone & Socio-Ecological Research Infrastructure

eLTER-RI è una infrastruttura di ricerca paneuropea distribuita, che ha come missione lo studio delle variazioni a lungo termine in ecosistemi terrestri, di acqua dolce e di transizione attraverso un approccio olistico “whole system”, basato sull’integrazione di diverse discipline ambientali.

L’infrastruttura consiste in:

  •     26 network nazionali, 500 siti di ricerca e 50 piattaforme LTSER, che garantiscono una copertura ampia e sistematica dei principali ecosistemi europei
  •     1 service portfolio che comprende i servizi centralizzati (es: l’accesso sia virtuale che transnazionale ai siti). Tra i servizi tematici che si stanno sviluppando ci sono la Quality Assurance for Data (QAD), il Modelling and Analysis Tools (MAT), Design, Interoperability and Synthesis (DIS) e la Technical Innovation and Development (TID)

Attualmente eLTER-RI è finanziata attraverso i due progetti H2020 eLTER PPP e eLTER PLUS.

Il network nazionale LTER-Italia, coordinato dal CNR, è costituito da 79 siti di ricerca sparsi su tutto il territorio nazionale.

La partecipazione italiana in eLTER-RI è coordinata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e coinvolge numerose istituzioni italiane tra Università, enti di ricerca, corpi nazionali ed enti territoriali. La costituzione della JRU eLTER-Italia è in fase di realizzazione.

Giorgio Matteucci – IBE, Coordinatore Rete LTER-Italia, giorgio.matteucci@cnr.it 

Contatto GdL Biodiversità: Diego Fontaneto – IRSA, diego.fontaneto@cnr.it

ESFRI Landmark/Environment/Health & Food in cui il CNR è membro della JRU

EMSO – European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory

Il consorzio europeo EMSO ERIC è l’infrastruttura pan-europea costituita da osservatori multidisciplinari sottomarini per il monitoraggio a lungo termine, anche in tempo quasi-reale, dei processi ambientali legati all’interazione tra la geosfera, la biosfera e l’idrosfera, contribuendo a studi in una vasta gamma di aree di ricerca tra cui biologia, geologia, chimica, fisica, ingegneria ed informatica e nei più diversi scenari, dall’ambiente polare a quello subtropicale, garantendo così una ampia interdisciplinarietà̀. La rete osservativa di EMSO ERIC è composta attualmente da dodici osservatori sottomarini posizionati su fondali profondi e tre siti di test in acque costiere. Tali osservatori sono dislocati in specifici siti nei mari intorno all’Europa, dal Mar Mediterraneo al Mar Nero, dall’Artico all’Atlantico, formando così una infrastruttura pan-europea ampiamente distribuita. I Paesi membri di EMSO ERIC sono: Italia (che ospita la sede legale), Francia, Spagna, Inghilterra, Irlanda, Grecia, Norvegia, Portogallo e Romania.

La partecipazione italiana in EMSO ERIC è sostenuta e promossa da una Joint Research Unit (JRU), coordinata da INGV, composta da INGV, SZN, INFN, CNR, OGS, ISPRA, ENEA, CONiSMA e IIM. L’obiettivo è fornire agli scienziati marini italiani ed europei infrastrutture tecnologicamente avanzate per studiare serie temporali a lungo termine di dati sull’ambiente marino europeo e per rilevare cambiamenti e pericoli naturali e antropici legati al clima e alla biodiversità. La JRU EMSO-Italia è un impegno senza precedenti dei principali istituti di ricerca e università italiani per unire le forze nel campo delle scienze marine e consente all’Italia di mantenere un ruolo di primo piano nell’Infrastruttura di ricerca europea EMSO.

Paolo Favali – INGV, Coordinatore della JRU, paolo.favali@ingv.it

Giuseppa Buscaino – IAS, Rappresentante titolare nella JRU, giuseppa.buscaino@cnr.it 

Stefano Miserocchi  – ISP, Rappresentante supplente nella JRU, stefano.miserocchi@cnr.it  

EMBRC – European Marine Biological Resource Centre

EMBRC è una infrastruttura di ricerca europea dedicata all’applicazione di approcci interdisciplinari e di sviluppo tecnologico alla biologia ed ecologia marina. L’infrastruttura, costituita da una rete di stazioni di biologia marina e di istituti di ricerca sparsi nell’intera area europea, intende offrire ai ricercatori provenienti sia dal mondo accademico che da quello dell’industria privata la possibilità di studiare gli organismi marini e i loro ecosistemi , accedere alle banche di organismi e alle strutture per studiarli, comprese le strutture sperimentali e le piattaforme tecnologiche. Esempi di attività coordinate da EMBRC sono EMO BON – European Marine Omics Biodiversity Observation Network, Ocean Sampling Day, e H2020 ASSEMBLE Plus.

La JRU italiana, coordinata dalla Stazione Zoologica di Napoli (SZN), vede la partecipazione di istituti del CNR (IAS, IRBIM, IRSA, ISMAR e ISP).

Diego Fontaneto – IRSA, Rappresentante nella JRU,  diego.fontaneto@cnr.it 

Luisa Patrolecco – ISP, Rappresentante nella JRU, luisa.patrolecco@cnr.it

Organismi e comitati Internazionali

CITES – Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora

La Commissione Scientifica CITES (CSC) al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) è l’autorità scientifica nazionale di riferimento per la gestione del commercio di esemplari vivi o morti, o solo parti di organismi o prodotti da essi derivati, di specie considerate a rischio di estinzione, mirando a ridurne lo sfruttamento commerciale, all’interno della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione.

Per ogni informazione relativa alla CITES, contattate uno dei membri del CNR. Il CNR ha cinque membri alla CSC del MiTE, in rappresentanza di botanici, zoologi ed ecologi esperti di ambiente marino, terrestre e delle acque dolci.

Rappresentanti titolari: Maurizio Azzaro – ISP maurizio.azzaro@cnr.it ; Gianna Fabi – IRBIM gianna.fabi@cnr.it; Diego Fontaneto – IRSA diego.fontaneto@cnr.it; Andrea Scartazza – IRET andrea.scartazza@cnr.it; Massimo Zacchini – IRET massimo.zacchini@cnr.it

IUCN – International Union for Conservation of Nature 

La IUCN è la più grande e storica rete mondiale per la conservazione della natura. L’Unione mette insieme in una partnership mondiale unica più di 1400 Organizzazioni membri che includono agenzie governative e organizzazioni non-governative, più di 17.000 esperti volontari da 160 nazioni raggruppati in 6 Commissioni. La missione dell’Unione è quella di influenzare, incoraggiare e assistere le società in tutto il mondo nel conservare l’integrità e diversità della natura e assicurare che qualsiasi uso delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile.

Il Comitato Nazionale Italiano per la IUCN è uno dei 49 Comitati Nazionali riconosciuti dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. Compito generale del Comitato Italiano è sostenere l’attività della IUCN nel conseguimento della sua missione internazionale, sia per gli obiettivi di conservazione della natura in Italia sia per il contributo che l’Italia dà o può dare alla conservazione della natura nel mondo. Il CNR è membro votante della IUCN e tramite il proprio rappresentante  può partecipare attivamente ai lavori della IUCN al livello nazionale ed internazionale.

Rappresentante titolare: Paolo Colangelo – IRET, paolo.colangelo@cnr.it

Rappresentante supplente: Claudia Mattioni – IRET, claudia.mattioni@cnr.it

SCAR – Scientific Committee on Antarctic Research

Lo Scientific Committee on Antarctic Research è un’organizzazione tematica dell’International Science Council (ISC), creata nel 1958 con il compito di avviare, sviluppare e coordinare la ricerca scientifica internazionale nella regione antartica (incluso l’Oceano Antartico). Lo SCAR fornisce consulenza scientifica indipendente alle riunioni consultive del Trattato Antartico (ATCM) e ad altre organizzazioni come l’UNFCCC e l’IPCC su questioni di scienza e conservazione che interessano la gestione dell’Antartide e dell’Oceano Antartico e sul ruolo della regione antartica nel sistema Terra. Lo SCAR si riunisce ogni due anni per svolgere la propria attività amministrativa in occasione della riunione dei delegati SCAR. In questi incontri i membri dello SCAR, attraverso i loro delegati nominati, sono responsabili della formulazione, della politica e della strategia SCAR.

Rappresentante titolare: Giovanni Macelloni – IFAC, g.macelloni@ifac.cnr.it

Rappresentante supplente: Giorgio Budillon, giorgio.budillon@uniparthenope.it

SCOR – Scientific Committee on Oceanic Research

Lo SCOR è un organismo non governativo volto alla cooperazione internazionale nelle scienze oceaniche, creato nel 1957, come primo organismo interdisciplinare, dall’International Council for Science. Le attività dello SCOR si concentrano sulla promozione della cooperazione internazionale e nella programmazione e nell’esecuzione della ricerca oceanografica e nel risolvere problemi metodologici e concettuali che ostacolano la ricerca di settore. Partecipano allo SCOR circa 250 scienziati volontari di trentotto nazioni e organizzati in working groups e steering committees. Vengono di solito formati Working groups di non più di 10 membri per approfondire un tema specifico e per produrre pubblicazioni scientifiche di alto livello. Il loro lavoro di ciascun working group deve essere completato in 4 anni o meno.

Rappresentante titolare: Annalisa Griffa – ISMAR, annalisa.griffa@cnr.it

Rappresentante supplente: Stefano Aliani – ISMAR, stefano.aliani@cnr.it

EUROPARC – Federation of Nature and National Parks of Europe

EUROPARC è l’organizzazione ombrello per le aree protette dell’Europa. Riunisce parchi nazionali, parchi regionali, parchi naturali e riserve di biosfera in 38 nazioni, con lo scopo comune di proteggere la varietà unica di wildlife, habitat e paesaggi dell’Europa. La Federazione EUROPARC mette insieme un’ampia gamma di organizzazioni e di individui impegnati nella politica e nella pratica di gestire parchi e aree protette in tutta Europa. Nei 27 anni di esistenza ha fatto molto per diffondere la “good practice” e per promuovere un sentire comune nella rete delle aree protette. Mentre il piano strategico si concentra sulla organizzazione e modo di operare della Federazione, in sottofondo lo scopo è quello di mettere in grado la Federazione di giocare un ruolo il più importante possible nell’acquisire la visione di un adeguato, efficiente e ben gestito network di aree protette in Europa, per conservare interamente paesaggio e diversità biologica del continente.

Rappresentante titolare: Gianfranco Tamburelli – ISGI, gianfranco.tamburelli@cnr.it

Rappresentante supplente: Carlo Calfapietra – IRET, carlo.calfapietra@cnr.it

CIESM – Mediterranean Science Commission

La Commissione, con sede a Monaco, coinvolge oggi 24 Stati membri e una rete di diverse migliaia di ricercatori marini.. Strutturato in sei comitati e varie task force, CIESM gestisce workshop di esperti, programmi collaborativi e congressi regolari, fornendo consulenza autorevole e indipendente ad agenzie nazionali e internazionali. La Commissione integra un ampio spettro di discipline marine, che comprende processi geofisici, chimici e biologici, insieme a una mappatura ad alta risoluzione del fondo marino. Il CIESM traccia e analizza gli attuali cambiamenti del Mar Mediterraneo su scala dell’intero bacino, dall’impatto del riscaldamento globale sul livello del mare e sulle masse d’acqua ai cambiamenti nella biodiversità marina; dai cambiamenti morfologici delle coste all’accumulo di metalli in tracce nelle catene alimentari marine. Il CIESM favorisce lo scambio scientifico tra i ricercatori di tutto il Mediterraneo, mantenendo un dialogo costruttivo e pacifico tra popolazioni troppo a lungo divise da conflitti storici.

Rappresentante titolare: Ernesto Azzurro – IRBIM, ernesto.azzurro@cnr.it

SIMPOSIO CNR Cambiamento della biodiversità nell’Antropocene (10-11 Aprile 2024 – Fano Marine Center)
Priorità per la ricerca

Il Simposio “Cambiamento della Biodiversità nell’Antropocene: priorità nella ricerca” si terrà al Fano Marine Center nelle giornate del 10 e 11 aprile. Sono invitati tutti gli esperti che si occupano di biodiversità in Italia, sia in ambito terrestre che aquatico.  La registrazione è gratuita e le spese del congresso sono coperte dal CNR. I contributi saranno funzionali a veicolare messaggi sul problema del cambiamento della biodiversità in Italia e nella regione Mediterranea, nel tentativo di valorizzare e promuovere sinergie nel contesto nazionale della ricerca.

Sarà possibile  sottomettere un abstract per una delle quattro sessioni disponibili: Le prime tre rappresentano le sottotematiche del simposio: Gli esempi del cambiamento; Le previsioni del cambiamento; Gli strumentile azioni e la gestione del cambiamento; a queste si aggiunge la sessione PhD spot, dedicata ai dottorandi finanziati e co-finanziati dal CNR. Le registrazioni sono state chiuse il 19 febbraio 2024, ma sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming.

Wakelet evento

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Diretta YouTube dell’evento

Tavola Rotonda “Biodiversità che cambia”(Venezia, 22 maggio 2023)

In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità e del recente allestimento della mostra CNR “Antropocene: la terra a ferro e fuoco” presso la Palazzina Canonica in Riva dei Sette Martiri (Venezia), sette esperti nazionali si riuniranno in una tavola rotonda per parlare di una delle più drammatiche trasformazioni che caratterizzano la nostra era e per accendere riflessioni sul critico rapporto tra le attività umane e la meravigliosa varietà di forme nelle quali si manifesta la vita del pianeta che ci ospita. Alla Tavola Rotonda (14:30-17:30), seguirà una visita guidata della mostra Antropocene,  della durata di circa un’ora, per i partecipanti interessati (fascia oraria 17:30-19:00).

Pagina dedicata: https://dta.cnr.it/tavola-rotonda-biodiversita-che-cambia-venezia-22-maggio-2023/

Quando: 22 maggio 2023 (14:30 Tavola Rotonda; 17:30 visita guidata Mostra Antropocene)

Dove: Venezia, Palazzina Canonica in Riva dei Sette Martiri (in caso di maltempo la mostra si svolgerà presso la sede del CNR-ISMAR, Tesa 104 – Arsenale)

Diretta streaming Tavola Rotonda: https://www.youtube.com/watch?v=nP_HyIwb4LU

Email di contatto per l’evento: biodiversity@cnr.it

Referenti organizzativi: Ernesto Azzurro, Emiliano Mori, Lucia Bongiorni, Diego Fontaneto, Annalisa Iadanza, Francesco Falcieri

LOCANDINA EVENTO

Primo ciclo di incontri ‘BIODIVERSITY MASTERCLASSES’ (Primavera 2022)

Il GdL Biodiversità propone la prima edizione delle BIODIVERSITY MASTERCLASSES, articolata in tre incontri pomeridiani dedicati ai temi dello scientific writing e dell’open data. Tutte le informazioni sono disponibili alla pagina dedicata:  https://dta.cnr.it/primo-ciclo-di-incontri-biodiversity-masterclasses-primavera-2022/

Twitter Moment dell’iniziativa

Email di contatto per l’evento: master.biodiv@cnr.it

Referenti iniziativa: Michelangelo Morganti (CNR-IRSA) & Diego Fontaneto (CNR-IRSA) – Chairman, Annalisa Iadanza (CNR-DSSTTA) – Segreteria Scientifico-tecnica GdL Biodiversità

LOCANDINA delle masterclasses 2022

Censimento biodiversità al CNR

Per stimolare e favorire sinergie tra le molteplici attività del CNR relative alla biodiversità, il Gruppo di Lavoro ha promosso un censimento dei colleghi interessati all’argomento al fine di creare un database online dove trovare le informazioni su chi si occupa di biodiversità al CNR. I risultati del survey sono disponibili al link qui di seguito, e aggiornati in base alle informazioni ricevute attraverso il form disponibile presso la stessa pagina.

Risultati del Censimento

Wikispecies e tassonomi al CNR

Wikispecies è un progetto supportato da Wikimedia e si propone di raccogliere i nomi relativi a tutte le specie conosciute in un archivio multimediale. Il progetto, iniziato nel 2004, ad oggi include oltre 780.000 pagine. Ogni specie, categoria tassonomica superiore e ciascun autore ha una pagina dedicata. Si suggerisce a tutti i colleghi del CNR che abbiano descritto taxa di aggiungerli su Wikispecies e di completare o creare le pagine per loro stessi. Abbiamo preparato delle istruzioni dettagliate che potete trovare a questo link: CNR Wikispecies. Per ulteriori informazioni contattare Fabio Cianferoni (IRET), fabio.cianferoni@cnr.it.