
Contesto
Al giorno d’oggi, le sfide globali affrontano la complessità del sistema socio-economico e politico, coinvolgendo una diversità di variabili e attori. I sistemi complessi sono caratterizzati dalla difficoltà di fare previsioni accurate sulla loro evoluzione, il che può provocare bruschi cambiamenti, più veloci della capacità di influenzarne l’evoluzione, e con conseguenti shock geo-politici difficilmente gestibili.
Il diluvio di dati e notizie, oltre alla necessità di rafforzare la stabilità e la resilienza dei sistemi, richiedono un approccio rinnovato al ruolo della scienza nel supportare le decisioni politiche e l’adozione di soluzioni efficaci.
In questo contesto, gli scienziati hanno spesso difficoltà a fornire consigli salienti e responsabili per l’adozione di azioni efficaci. Una delle sfide principali non è solo la mancanza di una terminologia comune tra comunità diverse, ma diversi livelli di descrizione della realtà. La stessa sfida può presentarsi tra diversi settori scientifici (es. medicina e fisica) e una riduzione logica di teorie o opinioni appare irrealistica: le relazioni dialettiche e dinamiche possono essere più rilevanti ed efficaci. Ma il metodo nel dialogo è fondamentale.
L’introduzione di un approccio scientifico nella negoziazione e nella comprensione dei fondamenti nell’interazione tra informazione e dipendenza dal contesto, può avere un impatto in una trasformazione culturale, in cui scienza e politica possano compenetrarsi in un supporto alla politica basato sulla conoscenza.
A questo proposito, ci sono due metodologie principali che vengono utilizzate per strutturare il dialogo tra scienza e politica:
- diverse discipline/aspetti specifici vengono chiamati a fornire informazioni, attraverso documenti, o consulenze o incontri bilaterali, e possono essere considerati come una delle diverse voci di lobby seppur privilegiata;
- l’uso di un’interfaccia, di solito costituita da un team di scienziati nelle scienze sociali o facilitatori, che traduce la terminologia tecnica e adatta le informazioni utili al mondo politico, ovvero agisce come filtro.
Le iniziative basate su questi due approcci sono utili e di valore, ma potrebbero non avere un impatto su larga scala e possono essere facilmente distorte, sia per la limitatezza delle informazioni, la mancanza di coerenza tra esse, i bias cognitivi introdotti. Inoltre, politici e analisti sono soliti dover affrontare vincoli di scadenze temporali molto brevi e su scenari in rapida evoluzione, che coinvolgono principalmente una diversità e una moltitudine di aspetti che sono interconnessi. L’identificazione di informazioni pertinenti, dipendenti dal contesto e dall’analisi, valutazioni e decisioni imparziali richiedono molto impegno e preparazione.
School4SID è stato progettato per affrontare la complessità delle sfide globali e locali in termini di ambiente, attività umane, tecnologia, regolamentazione, governance, scenari economici e geo-politici.
Di cosa si tratta:
School4SID è un modello di formazione che mira a introdurre un nuovo approccio per il supporto scientifico al processo decisionale e alla negoziazione (https://school4sid.cnr.it/).
E’ una idea nata dalla consapevolezza che il processo di “supporto scientifico alle decisioni” è molto ambiguo, spesso poco adottato e confuso con la Science Diplomacy, e soprattutto contrasta con quello della cosiddetta “lobby” e che invece si basa su professionalità ed competenze diversificate.
School4SID integra le scienze dure e le discipline umanistiche, senza alcuna gerarchia tra le discipline, al fine di
1) identificare quali messaggi sono salienti nella consulenza scientifica per le decisioni politiche,
2) identificare come la scienza può supportare operativamente i processi di negoziazione,
3) promuovere l’introduzione di un metodo scientifico nel processo decisionale e spianare la strada a una comunicazione efficace tra scienziati e altre comunità.
Questo viene offerto attraverso un processo innovativo che non utilizza un’interfaccia o un consiglio scientifico fatto di una somma di temi specifici. Agli scienziati infatti viene chiesto di presentare i pro e contro dei diversi aspetti che contribuiscono all’analisi e alle decisioni su una sfida. Il prodotto dei corsi è una combinazione di diversi moduli che sono assemblati appositamente attraverso due momenti concatenati, ma successivi temporalmente: un primo trasversale che comprende aspetti obbligatori per apprendere i fondamenti necessari a comprendere lo stato dell’arte degli argomenti specifici, che sono quindi al centro di un secondo momento. Ad esempio, se la sfida consistesse nelle problematiche legate all’inquinamento dell’ambiente marino, nel primo corso si affrontano aspetti quali i bias cognitivi, la statistica, la psicologia delle decisioni, i sistemi complessi e di network, l’analisi dati, la teoria del rischio, mentre nel secondo corso si entra nel merito della complessità del mare, dei tipi di inquinanti, la tossicità, gli impatti sulla salute, le normative specifiche ecc.
I corsi di formazione non forniranno soluzioni ma consentiranno di distinguere tra lobby, fatti, previsioni e percezioni, per confrontare il consenso, l’impatto e la fattibilità delle azioni da adottare.
I corsi forniranno strumenti per porre le domande appropriate, impostare i problemi e costruire valutazioni delle opzioni. In definitiva, mira a indurre una trasformazione autoindotta nel processo decisionale, in una co-creazione tra scienza e politica, in cui la metodologia scientifica sta strutturando il sistema per far emergere soluzioni.
School4SID, il cui modello è stato depositato per i diritti di proprietà intellettuale, ha già sviluppato alcuni corsi: per la comunità diplomatica europea, per i formatori, per una selezione di rappresentanti del Parlamento Europeo. Scenografie adatte allo scopo (ad esempio su una nave, in una prigione) e il supporto di fumetti ed esercitazioni accompagnano i corsi per immergere e stimolare i partecipanti in un contesto scientifico ampliato.